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Immagine del redattoreMattia Milani

Visione Steineriana

Aggiornamento: 28 dic 2020

Mente - Corpo - Anima la triplice alleanza per ritrovare sé stessi e la salute


“Lo scopo della nostra vita, in modi diversi, è quello di venir a patti con la propria ombra, cosicché possiamo vivere nella nostra luce”

“Gli unici demoni del mondo sono quelli che scorrazzano nei nostri cuori. E’ qui che la battaglia deve esser combattuta” Mahatma Gandhi

Mente - Corpo - Anima la triplice alleanza per ritrovare sé stessi e la salute

La malattia è un disequilibrio globale del soggetto, e solo un approccio di cura legato a tutti i piani in cui l’organismo è immerso, mente - corpo - anima, può portare alla luce la causa scatenante del problema donando un’opportunità unica, lavorare sulla causa di partenza e non sul sintomo che porta solo a soluzioni palliative. “Lo scopo della nostra vita, in modi diversi, è quello di venir a patti con la propria ombra, cosicché possiamo vivere nella nostra luce”. Questo lavoro permette di riavvolgere il nastro che ha portato al disequilibrio, offrendo la possibilità di riequilibrare la patologia o il disturbo e allo stesso tempo poter lavorare su una crescita personale.

Mente

La nostra mente è volta ad una programmazione del futuro lungimirante, se ben indirizzata ci eleva da una semplice limitante lotta per il successo e sopravvivenza alla creazione di uno scopo più elevato e duraturo nel tempo. E’ caratterizzata da un controllo su noi stessi, ma allo stesso tempo è legata alla determinazione e perseveranza che sono qualità cardine. La Mente sinonimo in questo caso di disciplina ed equilibrio, quando noi iniziamo o inizieremo a considerare la Mente come una parte di noi e non giudice e giuria incontrastata sarà compiuto un bel passo in avanti nella propria crescita. La mente può esser controllata, assoggettata al nostro volere. Quante persone sono intrappolate nelle loro abitudini quotidiane, in parte intorpidite, in parte spaventate, in parte indifferenti? Per avere una vita migliore abbiamo il dovere morale di continuare a scegliere come vivere. I monaci Tibetani lavorano costantemente per poter vivere nel presente di sé stessi, questo li porta ad osservare le loro reazioni del momento che vivono, ascoltano il proprio sé interiore. Si dice che usino bilanciare ogni pensiero negativo, dubbi, paure, sfiducia, emozioni insite nella natura umana, sovrapponendo immediatamente il suo contrario positivo, a volte anche meccanicamente. Si tratta un esercizio banale e semplice, ma alla lunga è considerato un training importante per ricercare la direzione prescelta, come un vero e proprio allenamento per la mente. Troppe volte siamo schiacciati dalla mente, ci immobilizziamo, produciamo circa 60.000 mila pensieri al giorno senza accorgerci che la maggior parte di questi è uguale ai pensieri precedenti, senza allenamento non superiamo i vecchi schemi. La scienza ha dimostrato che esiste una parte del nostro cervello, chiamata amigdala, che desidera ardentemente la routine e risente di ogni cambiamento personale. Non chiede altro che sicurezza costante e controllo. Questa tendenza è servita ai nostri primi antenati e li ha aiutati a sopravvivere nei tempi primitivi, ma ora non serve più nel nostro mondo attuale. La mente non è cattiva e neanche ordisce un complotto contro di noi, anzi è grazie ad essa che riusciamo a sopravvivere, ci aiuta a riconoscere le situazioni di pericolo e tira il freno a mano per preservare la nostra sopravvivenza, tutto è perfetto nell’organismo, una volta trasceso il concetto che la mente è utile ma non è tutto abbiamo il dovere verso noi stessi di esplorare quant’altro esiste nel nostro universo interiore, senza considerare che non è la mente a creare la realtà, ma è il nostro inconscio a creare. Disciplina e ed equilibrio sono qualità fondamentali per l’asse milza-pancreas, la milza si nutre di equilibrio e soffre tremendamente la mancanza di esso. Disciplina vista non come rigidità nei confronti di sé stessi o dell’esterno, ma come un valore aggiunto per creare una libertà interiore, che solo un equilibrio ti può donare.

Corpo

“Il Naturopata” è legato al rispetto che abbiamo del nostro Corpo, inteso come il terreno organico di un giardino che vogliamo e dobbiamo coltivare al meglio, per far ciò abbiamo il dovere di volerci bene e nutrirlo nel modo corretto. Sono ben consapevole che la figura del Naturopata racchiude un ambito molto più vasto, però in questo caso ho sottolineato la figura per indicare l’approccio sistemico di lavoro Naturopatico. Sono fortemente convinto che la Naturopatia può evolvere per quanto riguarda la sua connotazione, dove aspetti energetici devono esser integrati alle terapie mediche per lavorare su un possibile terreno comune, senza per forza snaturarsi. Ambiti come il concetto terreno organico, che se compromesso possa portare a squilibri, donare maggior attenzione all’importanza che svolge l’intestino e il suo collegamento ad altre parti facenti parte del nostro sistema, non sottovalutare quanto l’organismo non sia abituato ad infiammazioni croniche tipiche della nostra società, danni da farmaci e una vera e propria prevenzione non possono esser più aspetti considerati marginalmente o in visione limitata dalla medicina convenzionale. Prevenzione non intende il lavoro e lo sviluppo della medicina nella diagnostica, ma una vera attenzione, per non creare basi favorevoli all’insorgere di alterazioni. Dove integrazioni naturali, alimentazione consapevole, disintossicazione, visione globale del corpo con le sue derivazioni fisiologiche sono temi imprescindibili per ristabilire uno stato di equilibrio nella persona.

Anima

Il raggiungimento di una condizione spirituale, ascolto e pace interiore, sono qualità che permettono alla persona di scendere nel profondo, andando a rimarginare ferite interiori, arrivare al perdono e l’amore incondizionato nei confronti del tutto. Nel momento che comprendiamo di esser un Uno che fa parte del tutto, lasciamo l’energia fluire e ci allineiamo con il nostro percorso mentre emergono energie non considerate in precedenza. L’Anima, è aspetto tutt’altro che trascurabile se vogliamo lavorare sulla partenza di qualsiasi patologia e lavorarci per riportare uno stato di salute autentico. Se non fai un lavoro sulla tua Anima da integrare nella terapia è come se bloccassi un passaggio e questo crea disconnessione e una minor risposta dell’organismo. A volte anche una preghiera disinteressata a livello di terapia può sembrare una banalità, ma ha una grande risonanza, se non ti ascolti non puoi neanche ascoltare le risposte dell’organismo. Fino a quando non ci responsabilizziamo e non riprendiamo consapevolezza del nostro potere, non riusciremo a sbloccare il nostro meccanismo di autoguarigione. Questo non ha niente a che fare con la religione, esser una persona spirituale significa esser veramente una persona autentica, vedendo il mondo in modo più evoluto e illuminato. Questa è la strada per riattivare dentro di te memorie di salute, favorire un percorso di autoguarigione e non bloccare il fluire energetico sotto nessun piano. Un tassello fondamentale per ricreare una figura di te con radici più resistenti e grazie al lavoro su questo piano puoi ritrovare la consapevolezza di quante risorse interiori hai e che probabilmente non ritenevi neanche possibili.

Sperimenta, vivi, e sii curioso portando l’entusiasmo in ogni nuovo giorno


Mattia Milani

Naturopata



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