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Il terreno organico, lavorare sull'intestino...

Aggiornamento: 25 apr 2022

Come ripristinare un equilibrio intestinale attraverso un'alimentazione sana, terapie funzionali, e movimento consapevole. Vediamo i benefici legati ad un percorso ipoinfiammatorio


Alimentazione

Argomento dibattuto e ricco di pareri discordanti e diametralmente opposti. Ritengo che le risposte siano nelle cose semplici: non le diete rigide, un modello di nutrizione simile a quello dei bisnonni può esser la risposta, ritrovando la qualità dell'alimento integro e riconosciuto dal nostro organismo. Questo vuol dire iniziare a mettere il carburante giusto nella nostra macchina perfetta.

“Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la medicina sia il tuo cibo" Ippocrate

Lavorare sull'intestino vuol dire lavorare sul nostro terreno organico e di conseguenza sulla nostra globalità. Quali sono i rincipali benefici / conquiste:


  • Difese immunitarie (il 70/80 % della sua funzionalità è legato all’intestino)

  • Miglioramento del tono dell’umore

  • Riduzione della stanchezza cronica

  • Riduzione dei dolori articolari

  • Diminuzione del mal di testa

  • Miglioramento della qualità delle emozioni

  • Miglioramento della qualità del sonno

  • Attenuazione del senso di gonfiore


Questi sono alcuni dei benefici correlati ad un lavoro sull’ intestino, dove l'infiammazione può compromettere diversi distretti. Fare un lavoro sull'intestino vuol dire attuare un lavoro fisiologico, per ripristinare la sua normale funzionalità. La missione principale è un'alimentazione sana/naturale ipoinfiammatoria, camminare e affidarsi a rimedi naturali. In questo caso lavoriamo nello specifico con la nutraceutica funzionale, in 3 step ben definiti e fisiologici (ripulire l'intestino, ripararlo e ripopolarlo), dove andremo a ripristinare la funzionalità dell'apparato gastrointestinale che lavora come una macchina perfetta. Questo porterà il corpo a ritrovare un benessere generale e duraturo.


Terreno organico

Il terreno organico è il nostro giardino virtuoso, concetto psico-esoterico. La virtus è un fiore luminoso da coltivare per trasformare il conflitto, causa di malattia. Se vediamo il nostro terreno organico come un luogo in cui cresce qualcosa, deduciamo che la condizione del nostro terreno

determina la qualità di ciò che ci può far crescere. Come i contadini ribaltano il terreno prima di coltivare, per renderlo fertile, anche noi, prima di iniziare ogni terapia, possiamo lavorare sull’intestino e rendere l’organismo ricettivo e in equilibrio. Se il terreno è buono e ricco di sostane nutritive, regalerà dei bei frutti; se invece viene inaridito e inquinato non darà lo stesso risultato. Questo è un parallelismo con le nostre funzioni organiche, tutte le istanze legate alla vita. Il terreno organico si avvicina al concetto di costituzione personale (o anche alla carta del cielo), basata sul concetto per cui ogni essere vivente ha una personalità biologica unica e irripetibile. Sia la costituzione che il terreno organico però non sono immobili e immutabili, infatti ad ogni “attacco” il terreno si modifica, si trasforma, evolve per ricreare uno stato di equilibrio. Il corpo ricerca sempre la sua omeostasi, “il suo equilibrio”. Il terreno organico non è solo un qualcosa di fisico, materico, ma è composto anche da fattori energetici e emozionali, inseparabili. Sul terreno faccio un lavoro trasversale, olistico, senza un bersaglio specifico, andando a migliorare la condizione di base. Se siamo di fronte ad una situazione dove la causa scatenante è indefinita, è molto utile partire da un riequilibrio del terreno organico. Lo squilibrio infatti nasce da un conflitto tra personalità e anima, la sua manifestazione fisica altro non è che l’ultima parte di uno squilibrio nato molto prima. Anche l’equilibrio è uno stato di salute apparente, ed ogni terreno organico a lungo termine è più o meno patogeno. Il terreno organico ha la sua espressione su vari distretti. Il principale è l’intestino, dove avviene l’assorbimento delle sostanze nutritive. Viene da chiedersi: perché mi sono ammalato? Non va considerata la malattia come una colpa divina, ma un messaggio. La malattia di per sé è una fonte di apprendimento. Quando si guarisce dalla malattia, il nostro terreno organico se abbiamo fatto un buon lavoro cambia in meglio, altrimenti degenera e si abitua ad un malessere continuo, dove si perde di vista il punto di origine.


Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.

(Jim Roh)


Sperimenta, vivi, e sii curioso portando l’entusiasmo in ogni nuovo giorno


Mattia Milani

Naturopata

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